1200 anni di storia vivente: da Carlo Magno all´imperatore Barbarossa attraverso la vita monacale dell’ Alto Medioevo, dalla Guerra dei 30-Anni al Classicismo dei nuovi tempi fino all’odierna Seligenstadt del 21esimo secolo. L’incursione ci porta all’ incontro con cultori dello spirito, probi artigiani, ricchi commercianti, umili pescatori, legionari romani, combattenti mercenari, monarchi amanti della caccia e monaci cultori dellarte. La storia di Seligenstadt ha inizio con Eginardo, fedele amico e poi biografo di Carlo Magno. Il versatile e geniale politico, artista e studioso riceve in regalo dal suo signore, nell815, quale ringraziamento per i suoi servigi, il piccolo quartiere franco sulla sponda del Meno “Obermulinheim” (Casa superiore dei mulini), il quale si era sviluppato da circa 800 anni intorno alle rovine di un castello romano.
Verso l’830 Eginardo fondò un convento benedettino e costruì un imponente santuario sopra le spoglie dei martiri paleocristiani Marcellino e Pietro, le cui reliquie furono trasportate da Roma nel regno di Franconia per intricatissime vie. I pellegrini, che visitavano la loro nuova cittadina per venerarli, battezzarono la località di Eginardo con il suo nuovo nome: “Saligunstadt” – città portatrice di gioia e grazia. Naturalmente sulle origini del nome ci viene, dal regno dei miti e delle leggende, unaltra versione: lamore di Eginardo per Emma figlia dellimperatore, disapprovato dal sovrano è causa della cacciata dei due amanti dalla corte di Aquisgrana. Seguì una fuga sul Meno e dopo lunghe ricerche Carlo Magno ritrovò l’amata figlia e pronunciò la celebre frase “Beata (Selig) sia chiamata la città dove mia figlia ho ritrovata”.
Centro dello sviluppo dellabitato, al quale nel 1175 vennero riconosciute le prerogative e il titolo di “città”, resta l’abbazia benedettina. Mentre del monastero di Eginardo non restano testimonianze architettoniche, la sua abbazia è sopravvissuta immutata per oltre un millennio alle diverse fasi architettoniche. Attraverso il portale neoromano, sotto le torri ovest del 19esimo secolo, il visitatore entra nella “Basilica carolingia di Eginardo/ Einhardbasilika” uno storico gioiello artistico di livello europeo. La zona segreta della navata venne completata nel 13simo secolo con una balaustra corale e una maestosa torretta rettangolare del primo periodo gotico. Le diverse fasi della costruzione testimoniano il lungo e centrale ruolo della Basilica per la città. L’ altare centrale preserva tuttora lo scrigno d’argento con le reliquie dei santi martiri Marcellino e Pietro.
Il percorso, dalla Basilica lungo il muro del monastero, conduce al portale dell’antica abbazia benedettina. Qui, nel cimitero, quale punto mediano tra il mondo spirituale e secolare, gli abitanti nel 1703 hanno costruito la loro prima “Scuola pubblica/Erstes Schulhaus”, un’impressionante opera architettonica. Dietro il portale si trova la “Città monastero, l’abbazia benedettina/Klosterstadt, Benediktiner Abtei”, che, con i suoi giardini, le corti rurali e i depositi annonari, i sui pozzi e le sculture, le celle dei monaci ed i saloni, è un tipico esempio dellarchitettura barocca. Qui la quotidianità dello stile di vita monastico dei tempi passati è tutt’ora praticata. Giù sulla sponda del Meno, lungo le storiche mura della città, giacciono i resti del “Palatium”, il palazzo dell’imperatore Hohenstaufen, costruito quale castello per la caccia o come dimora. Dopo la caduta degli Hohenstaufen il Palatium, nominato “Castello Rosso”, venne utilizzato dagli abitanti come cava per materiale da costruzione. Solo il lungo lato orientale dell’edificio rimase intatto anche perché faceva parte delle mura cittadine.
Questo edificio, sulla sponda del Meno, é oggi il più vecchio testimone dell’antica muraglia difensiva della città. Delle originarie mura con 4 torri e 8 bastioni sono ancora ben conservati il “Bastione mozzo/Stumpfaule” , nella Via della Stazione (Bahnhofstraße), e altri due bastioni sul Meno: Le “Torri Polveriera/Pulverturm”, e la “Torre di Steinheim/Steinheimer Torturm” del 1603. Dalla Via di Steinheim (Steinheimer Straße) e dal Vicolo dei Conciatori/ Gerber (Gerbergasse) si giunge al centro storico e alla “Casa romana/Romanisches Haus” Si pensa che questa massiccia costruzione in pietra/Steinernes Haus” sia stata edificata nel 1187 quale sede della dieta dell’imperatore Federico I degli Hohenstaufen, detto il Barbarossa. Solo nel 1978 solerti restauratori risvegliarono dal sonno principesco il fatiscente edificio e per il loro impegno vennero onorati nel 1987 col “Premio ai restauratori di opere d’arte dell’Assia (Hessen)”.
Attraverso il cortile municipale, davanti al “Municipio/Rathaus” di stile classico si entra nella piazza del mercato con le sue ben decorate case in stile, che risalgono al 17simo e 18simo secolo. Ma ci sono da scoprire anche costruzioni più antiche, come la “Casa di Eginardo/Einhardhaus” del 1596 il più famoso edificio di Seligenstadt. Un altro ammirevole esempio di arte architettonica é la “Casa antica/Alte Haus” dellanno 1327. Non lontano dalla “Casa Vecchia/Altes Haus”, attraversata la Grabenstrasse, si erge la “Cappella di San Wendelinus/Wendelinuskapelle”. Da qui, in pochi minuti, si arriva alla “Piccola Francia/Klaa Frankreich” .Questo quartiere nel lato nord-occidentale della città vecchia offre un “ambiente” accogliente e contemplativo. I Valloni, che qui stanziarono durante la “Guerra dei 30-Anni”, improntarono questa parte della città con il loro stile di vita francese.
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